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Vigonza e il Borgo Rurale dei Fratelli Grinzato - Il progetto dei Borghi e delle Città di fondazione


 

Renzo Lupatin, giornalista e presidente di Borghi d'Europa ha creato un Comitato delle Città & dei Borghi di Fondazione, all'interno del Percorso Internazionale Borghi della Storia.

I Percorsi Internazionali sono inseriti nel progetto L'Europa delle scienze e della cultura, Patrocinato dalla IAI (Iniziativa adriatico ionica, Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico ionica)

“Una città di fondazione è un insediamento urbano nato non spontaneamente, ma sulla base di una precisa volontà politica e di un progetto urbanistico. In genere, le città di fondazione sono costruite nella parte fondamentale, detta "nucleo di fondazione", tramite un intervento unitario realizzato in tempi brevi e con una precisa conformazione geometrica, spesso caricata di significati simbolici e modelli ideali “

Lupatin, nel portare i saluti del Vice Sindaco di Vigonza, Damiano Gottardello, ha raccontato la storia del Borgo dei Fratelli Gonzato.


I Borghi della Storia, Città e Borghi di Fondazione : Vigonza



Uno dei temi al centro del Percorso I Borghi della Storia riguarda le Città e i Borghi di Fondazione. Vigonza è stata inserita nella rete e verrà 'letta' secondo le diverse chiavi di lettura dei Percorsi Internazionali di Borghi d'Europa.

Una lettura che valorizzerà gli aspetti urbanistici ed architettonici, ma che saprà soffernarsianche sulla storia antica , sui Percorsi della Fede, sui Percorsi del Gusto, nel ricordo del grande giornalista ed enogastronomo Luigi Veronelli.


Il Borgo rurale 'Fratelli Grinzato'

Opera dell'architetto Quirino De Giorgio, il borgo rurale "Fratelli Grinzago" fu realizzato a Vigonza (Padova) nel 1938 nell'ambito dei programmi di sviluppo rurale di epoca fascista e rappresenta un omogeneo nucleo urbanistico comprendente le case a schiera, il teatro, la scuola, la palestra, l'aia e il pozzo; gli alloggi erano destinati a famiglie abitanti nei casoni, considerati malsani.

Esso rientra nella più ampia politica perseguita dal regime nel suo ventennio di governo: da un lato la necessità di procedere ad una “bonifica” delle vecchie abitazioni costituite dai casoni e dall’altro, migliorando le condizioni di vita dei lavoratori, incentivare la produzione agricola dell’Italia al fine di raggiungere la completa autosufficienza.

L'architetto Quirino De Giorgio, esponente di spicco del movimento futurista attivo in particolare a Padova e nei territori circostanti, colse l’occasione offerta dai suoi legami anche con gli ambienti politici dell’epoca per mettere in pratica le sperimentazioni nell’ambito della composizione e della progettazione architettonica, influenzate dal vivace dibattito culturale della cerchia di artisti da lui frequentati.

 (fonte: https://www.fondoambiente.it/luoghi/borgo-rurale-fratelli-grinzato)


Quirino De Giorgio, architetto italiano aderente al movimento futurista


Quirino De Giorgio (Palmanova, 27 dicembre 1907 – Abano Terme, 19 aprile 1997) è stato un architetto italiano, aderente al movimento futurista.

Giovanissimo è affascinato da Antonio Sant'Elia, cui sono ispirati suoi primi disegni di architettura.

Si iscrive all'Istituto Superiore di Architettura di Venezia, interrompendo tuttavia gli studi, che riprenderà alcuni decenni dopo. Dopo un periodo di pratica presso uno studio di architettura in Francia rientra in patria, avviando rapporti con alcuni esponenti del movimento futurista: Filippo Tommaso Marinetti (dal 1931), con Carlo Maria Dormal, Gerardo Dottori, Fortunato Depero, Bruno Giordano Sanzin, Tullio Crali, con cui partecipa a numerose mostre d'arte a Padova, Napoli, Bologna e Mantova.

Negli anni '30 riceve numerosi incarichi di progettazione da parte delle autorità fasciste: sono di questo periodo le Case del Fascio di Noventa Padovana, di Sant'Urbano, di Vigonza, di Pontelongo, di Piazzola sul Brenta, le sedi dei gruppi rionali fascisti a Padova in via Giordano Bruno e in Via Cristoforo Moro. Progetta ex novo i nuovi nuclei dei paesi di Vigonza e di Candiana, che vengono realizzati a tempo di record, in poco più di due mesi. In questo periodo De Giorgio vive tra Padova e Roma.

Al termine della guerra ha un breve periodo di inattività professionale in quanto emarginato a seguito della sua adesione al fascismo, riprendendo tuttavia a lavorare alla fine degli anni '40 progettando e realizzando i cinema Altino (in Via Altinate a Padova) e Quirinetta (in Piazza Insurrezione a Padova). Nei decenni successivi realizza numerosi progetti sia in Italia che all'estero.

Pur avendo svolto attività professionale per oltre 30 anni consegue la laurea solo in età matura nel 1959, iscrivendosi all'Ordine degli Architetti nell'anno successivo, dopo una lunga polemica con gli ordini professionali che lo avevano accusato di esercitare la professione senza essere iscritto ad alcun Albo.


Tra gli ultimi progetti si ricorda quello per la nave fluviale per turismo Regina del Nilo, realizzato tuttavia in maniera difforme.

Negli ultimi anni della sua vita De Giorgio abita ed esercita la professione ad Abano Terme, in un complesso residenziale e commerciale da lui progettato in Piazza della Repubblica. Nel 1996 dona al Comune di Vigonza il proprio archivio professionale (o almeno ciò che ne rimaneva a seguito alle numerose dispersioni di materiale), ordinato e conservato dalla compagna dell’epoca, costituito prevalentemente da progetti, disegni, preventivi, foto, modellini e campioni di materiali. Dopo aver subito diversi spostamenti che ne hanno compromesso gravemente l'ordinamento e la conservazione, finendo per essere immagazzinato in Villa Da Peraga (Vigonza), oggi il materiale è stato riordinato in un edificio dedicato (Archivio Quirino De Giorgio) ed è in via di digitalizzazione. Tale archivio era già stato comunque oggetto di segnalazione da parte di studiosi di architettura alla Soprintendenza ai Beni Archivistici di Roma nel 1993.

Tra le sue opere perdute è da ricordare il grande complesso sportivo situato in Via Giordano Bruno a Padova, lungo le mura rinascimentali della città, a fianco del "Gruppo Rionale Fascista Bonservizi": esso comprendeva il Teatro dei 10.000, un grande teatro all'aperto costruito sullo stile di una arena romana, demolito negli anni '60 per far posto a dei campi da tennis.

De Giorgio, oltre all'attività di progettazione, si è dedicato anche al disegno e alla fotografia, oltre che essersi personalmente impegnato come pilota – da giovane – nell'automobilismo sportivo, partecipando a numerose Mille Miglia.

Nel 2020 la monografia «Quirino De Giorgio, An Architect's Legacy» è stato premiata con il Dam Architectural Book Award, come uno dei migliori dieci libri di architettura al mondo.

Quirino De Giorgio è stato uno dei pochi architetti italiani la cui carriera ha coperto la quasi totalità del XX secolo, i suoi anni effettivi e i suoi sviluppi architettonici: infatti il suo lavoro spazia dal futurismo al fascismo, fino alle sperimentazioni legate all'invenzione del cemento armato. Sebbene sia ricordato soprattutto per le sue prime opere futuriste e fasciste, De Giorgio è stato un architetto la cui produzione si è evoluta nel corso della sua vita: fino agli ultimi anni, ha sviluppato il suo lavoro in modo sperimentale e dinamico, un metodo che aveva caratterizzato anche i suoi inizi.




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